Gli sport estremi come tutelarsi
Sono definiti genericamente sport estremi quegli sport di estrema difficoltà ed al limite delle leggifisiche e della “sopportazione” umana. Tra di essi,in maniera non esaustiva, si indicano il paracadutismo, il base jumping, il bungee jamping, il parapendio, l’ar-rampicata e il canyoning.
In Italia non esiste una legislazione unica e unitaria di quelli chesono gli sport estremi, e, in taluni casi, vi è addirittura una verae propria assenza normativa. Proprio per questo è necessariauna maggior accortezza e prudenza nell’affidarsi ad un centroper svolgere un qualsivoglia sport estremo, onde evitare di cadere nella trappola di centri per così dire “improvvisati”.
Questi ultimi infatti non sempre rispettano le basilari regole disicurezza, e tentano, tra l’altro, di sottrarsi alle proprie respon-sabilità facendo, ad esempio, sottoscrivere allo sportivo di oc-casione una dichiarazione di autoresponsabilità; ancor peggio,spesso e volentieri, non sottopongono preliminarmente l’uten-te a visite mediche specialistiche di idoneità. Per alcuni sport estremi, quali ad esempio il paracadutismo,la normativa italiana è precisa e dettagliata, in quanto indicaesattamente quelli che devono essere gli elementi tecnici di si-curezza del paracadute; precisa che tipo di curriculum e prepa-razione debbono avere gli istruttori, e come si ottiene la licenzadi paracadutista sportivo (dopo svariate ore di corsi teorici epratici). Inoltre l’aspirante paracadutista, prima di iniziare il cor-so viene sottoposto a test e controlli specialistici da un medicoappartenente alla Federazione Medici Sportivi Italiani.
Di contro, invece, la maggior parte degli sport estremi, puravendo talvolta un’autoregolamentazione tecnica interna,sono pressoché “ignorati” dalla legislazione italiana, con la conseguenza che l’utente si trova esposto ad un maggior rischioper la propria incolumità.Ed è proprio nell’esercizio degli sport estremi meno tutelati, oaddirittura non tutelati, che bisogna prestare maggiore atten-zione nello scegliere la struttura a cui affidarsi. Si pensi, ad esempio, alla pericolosità dell’utilizzo di una cordatroppo lunga nel fare bungee jumping, oppure ad una cordapriva della giusta elasticità; le eventuali mancanze in tal sensopossono costare la vita all’utilizzatore!In sport come l’arrampicata, è fondamentale che l’attrezzaturautilizzata dal centro sia a norma, e che rispetti dunque i criteri di sicurezza legati, ad esempio, alla buona funzionalità degliagganci, alla natura, consistenza e conservazione della cordausata per fare “sicurezza” ecc..È dunque di primaria importanza verificare, nel limite del possibile, che i centri che propongono le varie attività sportiveestreme, pongano la questione sicurezza al primo posto. Puressendo scontato che, soprattutto in alcuni sport estremi, il rischio di un danno grave alla propria persona sussiste sempre e comunque, è dunque fondamentale affidarsi ad un centro o ad un’associazione sportiva che sia innanzitutto riconosciuta a livello nazionale (ad esempio affiliate Coni, Cai ecc), in quanto danno maggiori certezze circa il rispetto dei regolamenti interni e di sicurezza, e garantiscono una maggior esperienza nel settore.
In conclusione, diffidate dei corsi di centri improvvisati dove ad esempio, è sufficiente pagare per svolgere un’attività sportiva estrema e dove, senza un preventiva visita medica, senza conoscenza tecnica e preparazione alcuna, saltando magari anche la teoria, si passa immediatamente alla pratica.
Inoltre i centri debbono essere dotati di polizza assicurativa non generica, bensì riferita allo specifico sport estremo praticato: anche questa circostanza dà maggiore garanzia di serietà, non tanto e non solo perchè lo sportivo è coperto per i danni che può procurare a se stesso o a terzi, ma anche perchè difficilmente una autorevole compagnia di assicurazione stipulerebbe una polizza con un centro che non rispetta le norme
tecniche basilari dettate per quel tipo specifico di disciplina in ambito regolamentare!
Un discorso a parte merita poi il base jumping, attività in Italia ancora poco conosciuta. Si tratta di una disciplina che deriva dal paracadutismo, dove il lancio avviene da grattacieli, ponti, montagne ecc. Questo sport è vietato in molti Paesi a causa della estrema pericolosità: si è dotati di un paracadute solo, e non vi è quindi il paracadute di emergenza. Detta attività in moltissimi Paesi è considerata poi al limite “dell’illegalità”, in
quanto spesso non è regolamentata, ed inoltre non esistono veri e propri spazi adibiti a questa pratica. Non è infatti raro che il “base jumper” (ovvero colui che pratica questo sport), venga denunciato per violazione di proprietà privata o pubblica.
Ci vuole pertanto grande accortezza nella scelta del centro, soprattutto laddove non vi è una normativa ed una regolamentazione specifica.
Quando c’è di mezzo la nostra salute e la nostra vita, soprattutto di fronte ad una evidente carenza normativa specifica, passa quindi del tutto in secondo piano l’eventuale azione di responsabilità civile e penale, da esercitare con il senno del poi, nei confronti del centro e/o dell’istruttore improvvisato.
Avv. Claudia Comi