CAMERABOOK – Intervista a Pierluigi Abbondanza: “Un’emozione unica fotografare Svetlana Zakharova. Danza e Cinema, la relazione perfetta”
Dal 14 al 21 settembre prenderà il via a Catania Passi dopo Passi, la Settimana Internazionale della Danza “Premio Città di Catania – Danza e Cultura in Sicilia”. La città etnea diventerà un grande palcoscenico per la danza Internazionale e grande visibilità verrà data ai diversi generi di danza attraverso un concorso, master-class di eccellenza, la presentazione di libri, una grande mostra fotografica, una video rassegna e proiezioni dei più famosi danzatori degli ultimi quarant’anni (qui tutte le info: http://lnx.premiocittadicatania.com).
Ad inaugurare la kermesse domenica 14 settembre sarà la presentazione – in anteprima mondiale – della monografia Svetlana Zakharova – Ballerina, un libro fotografico (attualmente in prevendita e in arrivo il prossimo ottobre) con immagini che ritraggono la formidabile danzatrice ucraina, considerata una delle più grandi ballerine non solo di adesso ma di tutta la storia della danza classica (al cinema è stata tra le interpreti del film documentario Ballerina di Bertrand Normand).
L’autore di tutti gli scatti del libro è il fotografo Pierluigi Abbondanza che abbiamo deciso di intervistare.
Sta per presentare la sua monografica su Svetlana Zakharova. Che esperienza è stata realizzare questo libro?
Direi unica, non riesco a descrivere tutte le emozioni che questa esperienza, durata quasi 18 mesi, mi ha regalato, cominciando dalla risposta affermativa avuta alla mia richiesta se era disposta a fare un libro con mie le foto e finendo con le riprese fatte al teatro Bolshoi di Mosca sia in prova che sulla scena in mezzo a Etoiles storiche del balletto classico in quello che viene riconosciuto come il tempio storico di tale arte. Quando ci siamo trovati alla fine a comporre questo libro ci siamo accorti che era molto difficile decidere a cosa rinunciare, ogni immagine tolta era legata a ricordi che avremmo voluto conservare, ma dovevamo dargli una forma e abbiamo deciso per una monografia tematica, L’artista racconta se stessa. L’idea è piaciuta anche a Lei tanto che ci ha regalato una serie di descrizioni per i balletti inclusi nel libro, così abbiamo anche il punto di vista dell’artista. Ho trovato molto interessante lavorare così, era come essere contemporaneamente in scena e tra il pubblico.
La danza classica in tv, eccezion fatta per i talent show, non è molto presente. Per chi ancora non la conoscesse, può descrivere la Zakharova come ballerina?
Descrivere un’artista rischia sempre di essere riduttivo, trattandosi poi di una delle ballerine più grandi del nostro secolo ogni descrizione diventa parziale. Michail Baryšnikov, altro grande ballerino del ‘900, diceva che se Dio avesse pensato alla danza avrebbe creato Svetlana Zakharova. Professionalmente è una perfezionista molto accurata nella preparazione di quello che porta in scena, ogni particolare riceve tutta l’attenzione fino a che Lei è soddisfatta. Ho visto discutere e provare un abbraccio e decidere la forma e la posizione di ogni mano, braccio, gomito, volto, espressione fino a quando quell’abbraccio ha espresso amore ma anche timore, sottomissione dubbio e speranza, tutto sotto la guida della sua Maestra personale, una grande ballerina del passato, per più di 20 minuti fino a rendere perfetti 4 secondi di balletto. Vederla ballare è come osservare un merletto, guardando l’insieme si nota l’armonia estetica, ma osservando i particolari si nota la cura con cui sono stati resi perfetti, proprio come un ricamo.
Ora le chiedo invece di descrivere Svetlana come donna.
Come donna è molto riservata, difende la sua vita privata e la separa dalla vita professionale, presa fuori dalle scene è cordiale e spiritosa, ha un marito che la adora e una figlia per la quale è una madre molto tenera, ritaglia ogni spazio libero dal lavoro per passarlo con la sua famiglia.
Cosa cerca nella sua fotografia? Quanto influisce la sua passione per il cinema?
Nelle mie fotografie cerco di descrivere l’emozione vissuta in quel momento, cerco di renderlo unico e irripetibile. Ho molto imparato negli anni dal cinema. adoro vedere che soluzioni il regista ha inventato per regalare modi diversi di vedere scene comuni, è il punto di vista che descrive ciò che si guarda.
Immagini in movimento, immagine del movimento. C’è qualche film-regista che l’ha ispirata per la realizzazione dei suoi scatti?
Sono molti e diversi tra loro, da Zeffirelli ad Altman a Leone, ognuno mi ha dato qualcosa, ma quello che più ho imparato è che devo trovare il mio modo di vedere e dopo una vita lo sto ancora perfezionando.
Cinema-Danza, come giudica questa relazione? Quale dovrebbe essere, in un film sulla danza, l’obiettivo principale che dovrebbe porsi un regista?
E’ la relazione perfetta, tutti e due si esprimono col movimento ed è proprio lui da tenere in evidenza in un film sulla danza, il movimento e quali emozioni esprime, il ballerino lo usa per rendere evidenti le sue emozioni, possiamo trovare questo in Cats o in modo diverso in Sole a Mezzanotte o All That Jazz.
Qual è il suo film preferito sulla danza e perché.
Credo The Company di Robert Altman perchè è il più vicino alla vita normale di un ballerino e descrive sia i sogni che le delusioni senza farne drammi, la vita è sempre regina anche nell’arte, si compenetrano profondamente a vicenda.
Intervista di Giacomo Aricò
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[…] A cura di Giacomo Aricò per CameraLook.it […]