Editoriale Gennaio Febbario 2013
Verso il Futuro ed Oltre
Il “the Brick” sotto il braccio, il sorriso di chi ha raggiunto il traguardo della sfida e la voglia di sbeffeggiare un amico/rivale da tanto tempo era tutto quello di cui l’ingegner Marty Cooper aveva bisogno quel giorno. Quaranta anni fa, 3 aprile 1973 camminando lungo la Sesta Strada di New York City, all’altezza dell’hotel Hilton fece una telefonata che entrò nella storia. “Hey Joe, indovina?, sono sotto il tuo ufficio e ti sto chiamando con un telefono cellulare… “.
Per quel prototipo la Motorola spese un milione di dollari, da li a poco avrebbero debuttato nel panorama mondiale i primi telefoni cellulari. Inizialmente appannaggio di pochi ricchi, poi sdoganato come oggetto di moda, alla portata di tutte le tasche. Il mondo da quella data non è più lo stesso, il telefono cellulare è l’invenzione che ha raggiunto il successo più rapido della storia, in soli 20 anni ha superato la quota del miliardo di utenti. Lasciando da parte i fastidi causati dalla maleducazione d’utilizzo dell’apparecchio, non possiamo certo negare che grazie a questa tecnologia abbiamo ottenuto anche una democratizzazione culturale soprattutto nei paesi in via di sviluppo, come ha detto recentemente il visionario Ray Kurzweill, “oggi un ragazzino in Africa con uno smartphone ha accesso a più informazioni di quelle che aveva il presidente degli Stati Uniti soltanto 15 anni fa”.
In Perù grazie a delle applicazioni ad hoc sono riusciti ad aumentare la produzione e la qualità del caffè, così come in Sri-Lanka è aumentata la produzione del latte. Ormai il cellulare è una componente fondamentale della nostra società una porta sul mondo da cui attingere informazioni, finalizzare acquisti, tenersi in contatto. Ma tutto questo non è solo il traguardo di un invenzione straordinaria, ma si può affermare che siamo solo all’inizio ed il bello deve ancora venire come dice Cooper “La rivoluzione si vedrà non appena tutti ci renderemo conto che in fondo il telefonino ormai serve soprattutto a scambiarsi dati, informazioni, servizi. Paradossalmente, la cosa meno utile che fa oggi un telefonino è farci parlare e farci ascoltare” In questi giorni al Consumer Electronics Show, la maxi-fiera della tecnologia che si è aperta a Las Vegas, è stato presentato il PaperTab un tablet fatto di carta elettronica.
È come un foglio di carta delle dimensioni di un I-pad, che si riesce a piegare ed ad usare come un touch screen. La tecnologia ha degli obiettivi ambiziosi, in un futuro prossimo si punta alla sostituzione della carta, per passare ai PaperTab.
I PaperTab comunicano tra loro e diventano un’unica entità appena li si accosta. La porta verso il futuro è semi aperta, sperando in un successo come quello del telefonino nel frattempo controllo i messaggi ricevuti.
FLAVIO D’ANGELI