Editoriale Settembre 2011

A SETTEMBRE…

A settembre è sempre uno strano rifiorire. E mi vengono in mente due immagini che solo oggi riesco ad accomunare.

Ricordo questo mese, durante il periodo adolescenziale, che per me, come tanti studenti, rappresentava il periodo delle croci e delle delizie. Croci per via della ripresa della scuola, dell’ordine, della disciplina, della “macchina” che si mette in moto.

Ma anche la delizia nel ritrovare i compagni di vita, più che di scuola. Quegli stessi compagni con cui, in modo parallelo, si inizia un percorso invisibile che ti porta a vivere, seppur in forma e modo diversi, la vita.

Da anni ormai, lavorando all’estero in condizioni climatiche assai diverse da quelle presenti in Italia, settembre lo ricordo anche per i suoi colori rossastri. Quasi un gesto di timidezza della natura, prima di ritrarsi e assopirsi (ma non morire) durante la stagione invernale.

Perché questo è il bello della nostra Terra: ciclicamente cambia colori, si rinnova sia nelle forme che nella sostanza, si “riposa”, ma non muore.

Anche nell’uomo, potrebbe esserci questa continuità se le generazioni riuscissero a tenersi per mano nel segno della “permanenza” e della continuità. Vedremmo nelle susseguirsi delle stagioni, emozioni che ciclicamente si rinnovano, di padre in figlio. Forse, nei casi migliori, è già così. Casi appunto non la norma.

Settembre è anche il mese della vendemmia. Questo rito, in particolare nelle piccole comunità, è una festa oltre che un lavoro. I colori, la musica di un’armonica, le risate dei bambini, il tino con l’uva da pestare, usando un rituale antico. Perché, andando al di là dei ricordi, e del romanticismo di certi gesti, l’uomo ha bisogno di riti.

È sono proprio i riti, che a volte trascuriamo, ad unire le due immagini rappresentate. I riti umani!

A tutti gli studenti auguro una buona ripresa con la speranza che possano apprezzare di più gli insegnamenti dei professori, apprendendo ad essere autocritici. Agli insegnanti, la forza di ricordare come erano loro da studenti. A chi lavora invece auguro di poter affrontare la nuova stagione con maggior brio, magari con minori affanni, imparando a rispettare il collega.

A tutti noi della redazione, e ai nostri lettori, auguro una nuova stagione ancora più viva e ricca di successi. Magari da brindare con un buon bicchier di vino…italiano.

di Flaviano Di Franza