Gli Stil Novo omaggiano Tiziano Sclavi con Dylan Dog: intervista a Viames Arcuri
È da qualche settimana online un videoclip musicale che omaggia Dellamorte Dellamore, film cult del 1994 scritto da Tiziano Sclavi e diretto da Michele Soavi. Il titolo della canzone è Dylan Dog, il celeberrimo personaggio dei fumetti ideato da Sclavi, mentre gli autori del brano sono gli Stil Novo una band bolognese, guidata da due fratelli, Viames e Antonio Arcuri. Il gruppo, in collaborazione con Federico Poggipollini, ha voluto celebrare il film di Soavi che vent’anni fa vedeva protagonisti Rupert Everett (attore che ha ispirato Sclavi nel disegno di Dylan Dog) e Anna Falchi che, per l’occasione, ha recitato nel videoclip degli Stil Novo.
Gli Stil Novo, realtà musicale attiva dal 2002, sono una band che, attraverso le loro canzoni, affrontano temi come l’alcolismo, il suicidio, lo stalking, e hanno una forte vena critica verso vari aspetti della società, sempre affrontati in profondità. Incuriositi dal videoclip particolarmente cinematografico di Dylan Dog (che sarà la colonna sonora del film in uscita Freddy V.S. Dylan diretto da Denis Frison), abbiamo intervistato il cantante del gruppo, Viames Arcuri.
Prima di tutto perché avete voluto rendere omaggio al ventennale di Dellamorte Dellamore di Michele Soavi? Perché è importante ricordare quella pellicola?
Dellamorte Dellamore ha un significato simbolico molto forte, poiché è la prima trasposizione cinematografica di un’opera di Tiziano Sclavi, l’ideatore di Dylan Dog. Ai tempi del film era tutto perfetto: il regista era l’erede di Dario Argento e Lamberto Bava, i dominatori assoluti dell’horror italiano. C’era un Rupert Everett in ottima forma, la freschezza di Anna Falchi, e l’indagatore dell’incubo era il più importante fumetto nostrano. Soavi mise in piedi qualcosa che non c’era: la presenza del surreale, il grottesco, l’umorismo macabro di questo film, la sua poesia, lo rendono un’opera assolutamente inedita. Abbiamo sentito anche noi che fosse il momento giusto: avevamo il brano su Dylan Dog, colonna sonora del film Freddy vs Dylan, e Anna Falchi che voleva tornare a mettersi in gioco in un horror dopo vent’anni… Inoltre il brano era piaciuto a Federico Poggipollini, che ha suonato la chitarra. Era un treno su cui dovevamo assolutamente salire.
Un film scritto da Tiziano Sclavi, il “papà” di Dylan Dog. Perché avete deciso di dedicargli questa canzone? Cosa rappresenta per voi questo eroe del fumetto?
Dylan Dog è il mio eroe, le sue avventure mi emozionano in modo incredibile. E’ un personaggio pieno di paure e fobie che si trova ad affrontare incubi che toccano parti molto profonde del suo essere, e ricorda le “battaglie impossibili” che ognuno di noi vive ogni giorno. A livello filosofico, Dylan Dog è il dominio del caos sulla scienza, la teologia, il positivismo, la filosofia, e tutte le discipline che cercano di trovare un ordine nell’universo. E’ lo Sherlock Holmes della nostra epoca: per indagare non basta l’intelligenza… Occorre aggiungere le emozioni e gli incubi, perché il presente è troppo complicato, e non è guidato dalla ragione, ma dal caos
Com’è stato girare il video insieme ad Anna Falchi? Come l’avete convinta ad entrare in questo progetto?
Anna Falchi fu la mia prima idea per questo progetto, ma pensando che non avrebbe accettato feci altre scelte. A cinque giorni del video, capii che era impossibile lavorare con il team di persone che ruotavano attorno a quella che avrebbe dovuto essere la protagonista del video… Troppe incomprensioni, quella gente non mi piaceva. Un po’ “disperato” chiesi ad un agente con cui collaboro di fare un tentativo con Anna Falchi; incredibilmente, mi chiamò 3 ore dopo dicendomi che il progetto interessava, ma che i due fratelli (Anna e Sauro Falchi) volessero più informazioni su quello che sarebbe successo il giorno del video. Durante la notte riscrissi il copione adattandolo alla nuova protagonista, lo mandai, e il giorno dopo Anna accettò. La protagonista perfetta era con noi. Mi sono divertito molto a recitare con lei; ha un senso dell’umorismo molto “ruspante”, un po’ come il mio, e ci siamo fatti un sacco di risate nelle pause e nel backstage.
Nel video vediamo atmosfere horror e diverse citazioni, da Romero a Tarantino (e restando in ambito musicale, il Thriller di Michael Jackson), due registi che hanno cambiato il cinema. Cosa vi affascina di quel mondo capovolto che torna assetato di sangue?
A livello visuale, niente è più spettacolare dell’horror; in scena puoi creare un nuovo universo, liberando tantissima creatività. Io sono fan soprattutto di Tarantino, nei suoi film c’è una fotografia e una capacità di scrivere dialoghi geniale. In questo video abbiamo citato soprattutto Dellamorte Dellamore, Dal Tramonto all’Alba e Thriller, ma abbiamo voluto anche tributare un omaggio al nuovo filone creato da The Blair Witch project, con le telecamere mosse e incerte che danno la sensazione live. I mostri dell’horror scavano nella coscienza di ogni spettatore, rendendolo più consapevole; ad esempio, è incredibile l’effetto che fanno i bambini su queste pellicole: quando recitano filastrocche, o fanno un girotondo cantando una canzone… è terrore puro! Il vampiro ha una visione poetica dell’horror, lo zombi di solito è più splatter, e dà vita a scene d’azione spettacolari. Romero è un grandissimo pioniere di questo genere.
Cosa ne pensate degli Horror moderni? Vi soddisfano o provate nostalgia per alcune pellicole del passato?
Non provo mai nostalgia per il passato, in nessuna arte: che sia fumetto, cinema, musica, o altro. Purtroppo siamo circondati da persone che credono che criticare tutto gli dia spessore, che li renda profondi conoscitori dell’arte. In realtà, se ad uno spettatore non piace niente di quello che viene fatto adesso, non ha un problema il cinema, ma ha un problema lui. Il segreto è andare alla ricerca di nuovo materiale, interessarsi, trovare stimoli… e la nostalgia passa subito. Bisogna custodire il passato e guardare al futuro. Consiglio tra un paio di mesi la visione di Freddy vs Dylan, il film di Denis Frison; la dimostrazione di cosa può fare un regista di 32 anni mischiando talento e la tecnologia di cui ognuno può disporre oggi.
In conclusione: quanto il cinema moderno secondo voi può continuare a ispirare la musica?
Dipende dalla sensibilità dei cantautori, secondo me il cinema è una fonte inesauribile di ispirazione per chi scrive musica. Sarebbe comunque ora che il cinema e la discografia italiano stringessero un patto un po’ più forte, soprattutto vista la crisi. Il mondo delle soundtrack è oggi molto casuale e basato su situazioni fortuite o su qualche speculazione economica; perché non esiste uno “spazio aperto” in cui registi e musicisti possano incontrarsi? Il cinema e la musica hanno bisogno artisticamente l’uno dell’altro, dobbiamo intervenire affinchè ci sia più sinergia tra questi due mondi.
Intervista di Giacomo Aricò
Stil Novo – Dylan Dog
Notte di colpo la notte
Londra a quest’ora fa paura, da morire
Batte il cuore che batte
Così forte quasi da scoppiare
E’ questo, quello che mi spaventa è questo,
Tutto quello che non conosco,
E se non riesci a dormire…
Chiama Dylan Dog
Perché a Londra in piena notte C’è qualcosa che ti inghiotte
E allora chiama Dylan Dog
Perché a Londra in piena notte C’è qualcosa che non so
E’ questo, quello che mi spaventa è questo,
Guardo negli occhi di Cagliostro,
E vedo un altro mistero…
Chiama Dylan Dog
Perché a Londra in piena notte C’è qualcosa che ti inghiotte
E allora chiama Dylan Dog
Perché a Londra in piena notte C’è qualcosa che non so
Lo sento respirare, Tirare la coperta,
Groucho la pistola, e alla svelta…
Chiama Dylan Dog
Perché a Londra in piena notte C’è qualcosa che ti inghiotte
E allora chiama Dylan Dog
Perché a Londra in piena notte C’è qualcosa che non so
Giuda ballerino
Notte di colpo la notte
Londra a quest’ora fa paura