INTERVISTA – Lina Sastri: “Tutta la mia vita nei miei Appunti di Viaggio. Eduardo, Loy e ora Pupi Avati: nel cinema e nel teatro continuo a trovare la mia libertà”
Il prossimo 19 agosto debutterà al Teatro Greco di Taormina lo spettacolo Appunti di Viaggio, ideato, recitato e cantato dalla grandissima Lina Sastri che ripercorrerà sul palco tutta la sua vita artistica. Dal debutto in Masaniello e le prime esperienze con Eduardo e Patroni Griffi, ai testi di Pirandello, alla passione per la musica e l’invenzione del suo teatro musicale. E poi, parallelamente, il cinema (sul piccolo e grande schermo) che di lei si innamora e arriva a rubarla al teatro. Da Nanni Moretti a Nanni Loy, da Gianfranco Mingozzi a Carlo Lizzani, e poi ancora Giuseppe Tornatore, Woody Allen, John Turturro e ora Pupi Avati che l’ha scelta per il suo ultimo lavoro Il Sole negli Occhi (prossimamente in tv su Rai Uno a novembre).
Un racconto libero, uno spettacolo non strutturato, una sorta di ‘concerto jazz’ di musica e parole, senza un copione preciso: un viaggio nell’anima, fatto di parole e musica. Si parte da Via degli Zingari, dal quartiere natìo dal quale Lina si allontanò ancora adolescente per inseguire il sogno del Teatro. Un sogno che si è realizzato ed è andato oltre, un sogno che continua ancora oggi e che porta con sé l’atmosfera magica di Napoli. E sarà proprio a Napoli che la Sastri porterà in scena i suoi Appunti di Viaggio il prossimo Natale al Teatro delle Palme. Cameralook ha avuto l’onore di poterla intervistare.
Quando e come è partito il suo viaggio? Cosa aveva in testa la Lina Sastri diciassettenne?
A Mosca, a Mosca…come le tre sorelle Cechov. La Lina Sastri diciassettenne aveva in mente spazi grandi di liberta’!
Teatro, Musica, Cinema, o più semplicemente Arte. Esiste un confine tra passione e bisogno? Perché sul palcoscenico riesce a sentirsi libera?
La necessità di espressione artistica, se hai la ricchezza nel tuo talento, ha come unico confine la sincerità, umile, solitaria, dell’ispirazione. Oltre è narcisismo. Sul palcoscenico è possibile denudarsi senza paura, perché non è la vita. Ma è lì la tua verità.
Come si sente una volta “tolta la maschera”? Quanto è cambiata o è rimasta intatta questa sensazione nel passare degli anni?
Non ho mai messo una maschera. Più passa il tempo più è difficile o quasi impossibile, perché è inutile mettersi nei panni di un altro.
Cosa ne pensa della comunicazione virtuale dei social network? Anche dietro ad uno schermo portiamo una maschera?
Soprattutto protetti da uno schermo !!!
Passiamo al cinema. In Ecce Bombo ha interpretato il personaggio enigmatico di Olga. Che esperienza fu per lei quel film in cui è stata diretta da Nanni Moretti?
Ricordo a fatica, il cinema allora era per me una esperienza strana, quasi incomprensibile… Nanni era rigoroso e impaurito nello stesso tempo. Credo, un po’ distante dal mio mondo, che però lo stupiva, perché non lo capiva.
Con Nanni Loy invece l’abbiamo vista al fianco di Giancarlo Giannini in Mi Manda Picone. Che ricordo ha di Loy?
Nanni era un uomo gentile e sensibile, intelligente e profondo, dietro una facciata sorniona e a volte cinica, nascondeva un cuore grande. Capiva le donne e le rispettava. Mi ha voluto bene e il suo film mi ha cambiato la vita.
Quanto è attuale ancora quel film 31 anni dopo?
Credo che Mi Manda Picone, dopo tutti questi anni, in un mondo così cambiato, risenta del tempo, anche se Napoli e i napoletani sono rimasti un pò gli stessi: continuano a rotolarsi nel caos magnifico, nobile, bello e terribile della loro fantastica città.
Com’è stato invece l’incontro con Woody Allen per To Rome With Love? Che impressione ha avuto di lui?
Mi è molto piaciuto. Rigoroso, attento, curioso ..mi ha ricordato Eduardo.
Sono invece da poco terminate le riprese de Il Sole negli Occhi di Pupi Avati. Cosa ci può anticipare di questo film che vedremo in tv?
Molto felice di aver lavorato con Pupi per la prima volta. Nel film io sono Miriam, una donna generosa e forte che mette la sua vita al servizio degli altri, dirige una casa di accoglienza per i bambini (siriani, egiziani, arabi) che arrivano nei barconi della morte sulle nostre coste cercando una vita migliore, e spesso restano soli, senza famiglia, in un paese straniero, impauriti. Bisognosi di tutto, ma soprattutto di amore. La protagonista, Laura Morante, è una donna che si trova invece per caso, in un momento difficile della sua vita, in questo percorso. Alla fine troverà proprio nell’amore verso chi ne ha bisogno la nuova meta della sua vita, e nascerà una bella complicità con Miriam. È stata una bella esperienza.
Cosa spera di incontrare ancora nel suo viaggio? Cosa ha in testa la Lina Sastri di oggi?
La Lina di un tempo, con la esperienza di oggi, con le ferite e le disillusioni e la forza di oggi, ma con il cuore pieno di speranza e di sogni di un tempo… Vorrei riconoscerla quella Lina, incontrarla di nuovo in teatro, nelle parole e nella densità di pensiero che le parole in teatro comportano.
CAMERALOOK
Quello di Robert De Niro ne Gli Ultimi Fuochi di Elia Kazan, lo sguardo finale del film.
Intervista di Giacomo Aricò