Meriggio Italiano
Meriggio Italiano di CARLO SANTULLI
Ho un omonimo professore universitario di diritto a Parigi, ed un altro che dirige una rivista satirica, e vive a Marsiglia. Evidentemente siamo tutti affascinati dalla Francia (in effetti anch’io).
Ogni tanto conoscenti dell’uno o dell’altro chiedono la mia amicizia su Facebook, che io concedo (perchè no?),
per poi pazientemente rispondere: guardate, non sono io, ho solo lo stesso nome, “je vis en Italie”, roba così.
Vorrei aggiungere qualcosa sui materiali avanzati, ma non vorrei sembrasse un’excusatio non petita per nascondere la mia competenza nel diritto o nella satira politica.
Ma, che non si fidino o che mi trovino simpatico o almeno non nocivo, non mi cancellano.
Una ragazza, amica del caustico marsigliese, mi ha anche scritto «D’accord, mais ça ne fait rien», va bene così insomma.
Così, uno e trino, comincio a dubitare di quel che sto facendo, temo un po’ di sfiorarmi e non riconoscermi.
Ogni tanto mi pongo delle domande, di cui io solo so la risposta (così, per allenamento).
Un mio amico (di me proprio io) mi ha detto “l’importante è che siete tutta gente in gamba”.
Dei miei omonimi sono certo (mi sono documentato).
È su di me che ho qualche dubbio.